Maggio 2013
Primavera del 2103, mentre accompagno Tommaso, mio figlio, a scuola, incrocio Marta, la mamma di un suo compagno di classe, che dice: – ecco un nuovo corista della Collina.
Io mi giro a vedere se c’era qualcuno dietro di me… niente… il nulla … il deserto… deduco quindi che ce l’aveva con me.
Sorpreso e con la gocciolina sulla fronte ed un po’ di sano narcisismo dico: – come dici? Lei: sì sì tu sei il nuovo corista della Collina.
Io come se fossi un basso scafato dal Curriculum pieno di arie di Händel tipo “Vieni cara a Consolarmi” rispondo impostato: – bene, quando le prove?
Lei:- il prossimo giovedì.
Io:- ottimo
Saluti e baci veloci. E mentre mi giro per andarmene mi dico: – azz me lo ha fatto fá… vabbè
Durante la settimana il mio pensiero non si scostava da Marta e dalla sua proposta, fino a quando arriva il famoso giovedì. Preparazione degna di una prima: bevande analcoliche, gargarismi con limone e cena con tre acciughe. Arrivo alla collina del
Barbagianni, entro dentro il parcheggio (vicino al condominio solidale) dove c’è una rotatoria della Madonna (non intesa come grande, bellissima o eccezionale) ma perché c’è proprio una statua che raffigura Maria Vergine, con le braccia larghe come a dirmi: che sei venuto a fa. In effetti mi assale subito un dubbio: non è che dobbiamo cantare in chiesa!? Metto la retromarcia per andarmene ma vengo bloccato da una voce: – grande Enzo sei dei nostriii.
Mi giro e toh… chi era? Enrico, marito di Marta. Ob torto collo spengo il motore della macchina e con un respiro grande ed un sorriso fintissimo scendo e saluto Enrico: – ciao Enri, che fico anche tu… Pacca sulle spalle e mi accompagna dentro
alla palazzina per portarmi alla sala prove, ma quel dubbio che avevo lo portavo sempre con me, anzi veniva sotto certi versi rafforzato da icone e quadri che rappresentavano la chiesa cattolica e quel famoso “azz me lo ha fatto fare”
rimbombava sempre più forte. Neanche finito il pensiero, mi ritrovo in una saletta con 12 suore e nove laici compreso il sottoscritto. Se qualcuno mi avesse dato una coltellata non sarebbe uscita una goccia di sangue. Il maestro Dodo con un gran
sorriso mi viene incontro e saputo che ero un basso gli si gonfia subito la coda pavonesca e fattomi fare due vocalizzi di prova esclama: – mamma mia che canna…
In quel momento il Narciso che è in me prende il sopravvento e quella voglia di fuga scompare.
Ben presto però il dubbio amletico torna prepotentemente e si concretizza nella visione di Maria Vergine a braccia aperte, quando ad un certo punto durante la prova della canzone “La Grazia” ( non a caso ) stono… Silenzio imbarazzante tra i bassi e Dodo che si gira verso di me con faccia interdetta ed io che contemporaneamente esclamo: – e che caxxo…
Potete immaginare… Dodo bloccato appunto come la statua sopra, i collinari frizzati e le suore imbarazzate a ripetersi nell’orecchio l’una dell’altra con la manina a coprire la bocca: ha detto caxxo ha detto caxxo, come nel gioco il telefono senza
fili o come nella barzelletta dei sette nani quando vedono Biancaneve nuda…
Avrei voluto un cilicio ed un crocifisso per l’esorcismo ma niente. Tutta la vita mi scorre davanti in due secondi, ed una domanda mi si staglia di fronte: come ne esco?
Fortunatamente suor Angela, la decana 90enne mia compaesana dagli occhietti vispi, intelligentemente mi toglie dall’imbarazzo esclamando: è che il vaso è rotto, il vaso…
Tutti si sciolgono in una risata ed io mi sciolgo dall’imbarazzo pensando: ecco la mia prima figura di m…
Questa è stata la mia mia prima prova alla Collina. Una Grazia come la canzone.
Enzo