La mia prima volta


Aprile 2013

DODO: “Papà, Mamma, mi venite a dare una mano nel coro nuovo dove ci sono pochissimi coristi?”
GIGI: “Io già canto martedì e venerdì con l’Ana… che sera sarebbe?”
MARIA RITA: “Non ho mai cantato al di fuori delle gite scolastiche, delle serate intorno ai fuochi, delle cene dopo prove e concerti dell’Ana (di cui sono stata tecnico del suono all’epoca di Lamberto Pietropoli – N.d.A.), ho una cattiva adduzione delle corde vocali, non leggo la musica, ho quasi 70 anni e pochissima voce…”
Ma si può dire di no a Dodo, il grande fascinatore che da sempre ci tiene in trincea ripagandoci con tante occasioni di gioia?
E poi la Collina del Barbagianni, l’aia con i giochi di bimbi, i cani, gli ulivi, la vista della città in lontananza. E l’odore di cucina dell’istituto di suore, la saletta delle prove con tante finestre sul giardino, soprattutto i sorrisi accoglienti dei ‘Collinari’ fra cui Enrico, figlio di un amico scout e cofondatore con Gigi del Coro Ana, sembrava di stare in famiglia… Quando mi capitava di cantare con l’Ana lo facevo con i tenori primi, quindi di quel repertorio conoscevo le parti dei nostri soprani. A tradimento Dodo mi piazza fra i contralti, ma capito accanto a suor Angela, che all’epoca già sfiorava i 90 anni e che non ero sicura stesse effettivamente cantando… penso: “Vabbè, ci posso provare!” Sono rimasta.
Ogni tanto penso di lasciare per raggiunti limiti d’età, perché mi sento inadeguata, perché il coro è cambiato. Poi mi sembra di perdere la famiglia di elezione, quella che si sceglie. E sto ancora qui. Stiamo ancora qui. Almeno finché, come si dice a Oxford, “ce regge ‘a brocca”!

Maria Rita