22 -23 giugno 2019
BOLZANO
Ore 05:22…Il sole non è ancora sorto, ma io sono già alla stazione, impaziente di prendere il treno Napoli-Bolzano delle 06.00. Devo assolutamente prendere questo treno, perché sullo stesso treno, a Roma, salirà un folto gruppetto di coristi. Tra qualche intoppo e qualche guasto tecnico, il treno giunge a Roma e mi ricongiungo ai miei amici. Nonostante le quasi sei ore di viaggio, il tempo trascorre velocemente, perché si sa, tra una cantata e un’altra, il tempo passa che nemmeno te ne accorgi! Probabilmente non la pensa così qualche malcapitato passeggero che si è ritrovato nella carrozza con noi, in mezzo alla baraonda di canti e (diciamocelo), anche di “note a caso” a volte.
Giunti a destinazione, veniamo accolti da qualche membro del coro dei Monti Pallidi. Giusto il tempo di rifocillarci dopo il viaggio e procediamo a sistemarci nelle camere che ci sono state assegnate. Qui la fortuna la fa da padrona: poveri coristi che dormono “lato strada” (tra cui, ahimè, ci sono anch’io) …destinati a una notte molto rumorosa e con poco sonno!
Ci prepariamo per il concerto serale con il coro che ci ospita. Serata emozionante, ricca di musica e di condivisione. Il giorno dopo qualcuno rientra già…la nostra Cetta, una combattente come poche che più volte ci ha dimostrato la sua immensa forza, prende il treno all’alba…perché, anche se solo per poche ore, non poteva non essere con noi.
Si parte quindi alla volta delle suggestive Piramidi di terra e di Collalbo.
Passeggiate tra i monti, inframmezzate dagli immancabili canti, persino in funivia, o su qualsiasi mezzo di trasporto preso in quei giorni…il saluto del coro dei Monti Pallidi che intona un canto dal marciapiede del binario del trenino di Collalbo, mentre noi siamo sul treno in partenza…sono alcune delle immagini indelebili, impresse nella mia memoria dall’emozione che le ha accompagnate…un’emozione così grande a volte che le parole mi sembrano inadatte a descriverla appieno.
E a proposito di emozioni grandi, concludo questo viale dei ricordi con uno dei momenti che per me resta tra i più emozionanti in assoluto nella storia del coro. Per tutti i coristi il viaggio di ritorno termina a Roma, ma io rimango sul treno per proseguire il mio viaggio verso Napoli. Nonostante i baci, gli abbracci e i molteplici saluti già fatti, il “mio” coro mi saluta ancora intonando “Addio mia bella, addio”…
Da sopra il treno osservo e ascolto quella strabiliante fanfara…risate e lacrime che cercano di venire fuori nello stesso momento!
Durante il resto del viaggio, ripercorro questi due giorni, piena di tutti i momenti meravigliosi passati insieme, consapevole di aver lasciato qualcosa ad ognuna delle persone che erano con me…perché quando si condivide il canto si condivide un pezzetto della propria anima.
Cristina